Numero 24

Alessandro Cafiero


 

 

Formatore e Consulente di organizzazione. E’ Presidente di AIF Veneto e Responsabile del Settore Nazionale AIF Piccole e Medie Imprese. E’ Responsabile del nucleo del "Settore Scuola AICQ Triveneta" e componente del direttivo nazionale. E’ accreditato nel Data Base esperti dell’INSME (International Network Small and Medium Sized Enterprises) dell’IPI Istituto per la Promozione Industriale, nell’Albo degli Esperti dell’ AREA Science Park di Trieste e nella Banca dati RATA (Repertorio Autoreferenziato Terziario Avanzato) promossa da UnionCamere Nazionale nell’ambito del Progetto Nazionale SEPRI (Servizi Promozionali per le Imprese). E’ docente della Fondazione CUOA Faculty di Divisione “Pubbliche Amministrazioni”.

 

BRIEF: “La Formazione nelle PMI in Italia: le specificita’ del settore”

I sistemi territoriali delle PMI stanno attraversando una fase di importante cambiamento del loro modello organizzativo tradizionale. L’attuale tendenza è quella di stimolare il rafforzamento dei rapporti tra imprese, realizzando nuclei di aziende di medio/piccola dimensione inserite in distretti o in aggregazioni a rete, che siano in grado di utilizzare al meglio le proprie capacità strategiche e le risorse a disposizione per favorire gli interventi di modernizzazione strutturale, lo sviluppo e l’applicazione delle innovazioni e il consolidamento di funzioni come la formazione e la ricerca applicata. Ma flessibilità ed innovazione hanno, complessivamente, un rilevante impatto sia sulla formazione dei singoli lavoratori occupati che sulle attività formative sviluppate all’interno dell’impresa. Nella PMI la formazione è anche  influenzata da fattori strutturali (specializzazione settoriale e dimensione dell’impresa), dalla composizione del mercato del lavoro interno (il livello di scolarizzazione del personale, tipologia dei lavoratori occupati), da fattori ambientali e dal contesto socio-economico. La naturale conseguenza è che conoscenze e competenze, proprie del sapere distintivo delle PMI e per gran parte generatesi in questi anni al di fuori del processo formale di formazione, non sono più, da sole, sufficienti ad assicurare una crescita duratura. La formazione nelle PMI deve ormai modificare radicalmente gran parte delle sue metodologie, il che vuol dire concepire e realizzare principi formativi assolutamente innovativi soprattutto all’interno dell’impresa e i formatori aziendali non devono disattendere tali obiettivi trasformando l’impresa in un’aula.

 

 

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